1977
‘TERMOBOX’
disegno di apparecchio scalda acqua istantaneo

progetto                        1977
luogo                             Sào Paulo - Brasile
committente                   Lorenzetti S.A.- Industrias Brasileiras Elettrometalurgicas
progettista                     arch. Marco Meozzi
pubblicazioni                 -IL CORRIERE DELLA SERA - CRONACA MILANO 10-04-1977
                                     -CORRIERE DI INFORMAZIONE - CRONACA MILANO 12-04-1977


La ditta Lorenzetti, grossa industria brasiliana con sede a San Paolo del Brasile, produceva da diversi anni una serie di apparecchi che potevano produrre acqua calda istantaneamente, tramite una resistenza elettrica interna che si attivava con l'apertura del rubinetto.
Si riscaldava solamente l'acqua che veniva utilizzata e pertanto la soluzione sembrava molto interessante per i notevoli risparmi energetici rispetto alla normale produzione di acqua calda tramite boiler dotati di un grosso serbatoio di accumulo.
Questi apparecchi venivano realizzati in acciaio in 6 differenti tipologie, con misure e forme diverse, per permettere le varie applicazioni al lavabo, alla doccia, al lavello, alla vasca.
Un Ditta Italiana era interessata ad importare in Italia queste apparecchiature ma il prodotto, così come realizzato, non era conforme alle normative di sicurezza dettate dal Comitato Elettromeccanico Italiano (C.E.I.) e non avrebbe potuto ricevere la certificazione dall’ Istituto Marchio Qualità (IQM ) attestante l’idoneità del prodotto per il mercato Italiano.
Il progetto prevedeva la produzione di un nuovo modello di apparecchio più piccolo, solamente 10 cm. di diametro, realizzato completamente in resina termoindurente in un unico modello di base ma comunque idoneo a ricevere i vari accessori, idonei per i vari usi (lavabo, doccia, lavello, vasca) tramite un unico attacco filettato sottostante.
Il nuovo apparecchio, oggetto di un deposito per brevetto n.11621 B/77, fu presentato alla 55° Fiera campionaria di Milano ed alla 55° Fiera Internazionale di Padova.
Non ha avuto diffusione in Italia anche a causa di un assorbimento di energia superiore alla fascia standard di utenza dei 3 kwh e perché superato dalla contemporanea grande diffusione delle nuove caldaiette alimentate a gas che successivamente sono risultate molto più idonee per la produzione istantanea dell’acqua calda.