2007
PALESTRA NELL’AREA EX FONDERIE MICHELUCCI

una palestra scolastica nell'area dell'ex fonderia Michelucci - Pistoia
concorso nazionale
1° Classificato


progetto                         2007
promotore                      Provincia di Pistoia
luogo                              Pistoia - Centro storico -area ex fonderie Michelucci
progettisti                       arch. Marco Meozzi - arch. Massimo Lastrucci - arch. Pietro Conti - ing. Mario Ciatti
strutture                         ing. Mario Ciatti
render                            arch. Carlos Gustavo Loggia
importo                           euro 2.700.000

sito                                 http://europaconcorsi.com/authors/71223-Marco-Meozzi


Nel 2007 la Provicia di Pistoia bandisce un concorso nazionale per realizzare una palestra nel centro cittadino, nell’area dove prima sorgeva la Fonderia Michelucci, a servizio dell’Istituto Filippo Pacini che ha sede nelle vicinanze.
Dal 1976 la fonderia non è più attiva dunque si è stratificata nella memoria collettiva come archeologia industriale in un connubio stretto di membrature architettoniche e vegetazione spontanea che esalta il pathos della memoria.
L’area esigua, il forte carico urbanistico nella zona, il volume monolitico della palestra ha suggerito di realizzare un edificio parzialmente interrato ed in acciaio al fine di velocizzare la sua costruzione e creare meno aggravi durante le fasi di realizzazione.
Il progetto richiama la morfologia del fabbricato preesistente denso di storia, di memoria, di segni, di stratificazioni che ormai si sono depositate e quasi cristallizzate.
Occorreva quindi mantenere ed esplicitare con chiarezza quegli elementi (la grande capanna centrale, la ciminiera, la torre in muratura, il muro storico su via dell’Anguillara).
Il progetto cerca, compatibilmente con la richiesta di spazi e funzioni richieste dal programma, di rendere il più possibile l’idea del recupero dello spazio aperto, dello spazio verde.
In questo senso abbiamo ritenuto giusto operare non per “addizione” di spazio ma per “sottrazione”.
La copertura dello spazio di attività, previsto come tetto verde, è vista come una sorta di traslazione verticale del terreno.
Lo spazio dell’estrusione virtuale è delimitato da superfici vetrate continue che lasciano passare la luce e permettono così l’illuminazione degli spazi interni interrati.
Le attività di tipo pubblico quali la piccola palestra con uso extrascolastico e lo ‘spazio della memoria’ della attività della fonderia all’interno della torre in muratura saranno invece previste fuori terra, disimpegnate dal giardino dell’area di pertinenza.
Lo spazio dell’attività primaria sarà realizzata con struttura-telaio in acciaio corten con autoprotezione per ossidazione passiva per rendere il pathos di archeologia industriale dell’impianto originario.